L’acronimo FIVET (Fertilizzazione In Vitro con Embryo Transfer) è utilizzato per definire una tecnica di procreazione assistita tra le più comuni: si tratta di una fecondazione in vitro dell'ovulo con successivo trasferimento dell’embrione così formato nell’utero della donna.
Storia
La tecnica fu sviluppata nel Regno Unito da
Patrick Steptoe e Robert Edwards e per la quale Edwards ha ottenuto il Premio
Nobel per la medicins nel.2010.
Il primo essere umano nato da questa tecnica fu Brown Louisenata a Londra nel 1978.Gli aspetti etici sono tuttora parte fondante della ricerca di un altro padre di questa tecnica, il dottor Testart che nel 1982 in Francia condusse il concepimento di Amandine.
La FIVET comporta l'ottimizzazione del processo ovarico, e non è influenzata da
alcuna malformazione dell'apparato genitale femminile, fornendo i medesimi
risultati in tali casi. Ha una probabilità di gravidanza di circa il 28% dei
cicli ovulatori femminili
e tre quarti di queste arrivano al parto.
La FIVET è sempre più utilizzata per l'infertilità maschile, associata all'inseminazione
artificiale con sperma del
donatore. Permette di congelare gli embrioni in eccesso che, una volta soddisfatto il desiderio procreativo della coppia
genitrice, possono essere donati ad altra.
La procedura non è esente da rischi. Le emorragie e le infezioni sono rare. La somministrazione di ormoni alla donna comporta effetti quali aumento ponderale, vertigini, nausea, vomito, dolori addominali, nel breve periodo. Può indurre una sindrome d’iperstimolazione che necessita a volte il ricovero. Possono inoltre essere possibili effetti tumorigeni precipitosi, qualora sia presente una formazione tumorale sensibile. Nel lungo periodo si suppone possa aver ruolo nella comparsa di menopausa precoce. Infine, gli ormoni utilizzati possono dare effetti collaterali non legati, cioè, alla risposta medesima