Problemi d’infertilita`

  1. Il Fattore Età: La fertilità della donna declina costantemente dopo aver raggiunto il picco massimo tra i 20 e i 25 anni. Da 25 a 35 anni la fertilità media della donna si riduce della metà. Dai 40 anni in poi la percentuale di fertilità media è il 20% di quella riscontrata a 25 anni. La caduta verso il basso continua sino a raggiungere livelli non significativi dall’età di 45 anni in poi.
    Sono sicuro che avrete sentito parlare dell’orologio biologico e sapete che la fertilità declina con l’età, comunque credo che sarete rimasti sorpresi dalle percentuali di riduzione descritte sopra. Il “fattore età” è il fattore singolo più importante con cui abbiamo a che fare, ma ancora una maggioranza della popolazione, e purtroppo anche alcuni medici, non ne sono pienamente consapevoli. 
  2. Disfunzioni ovulatorie: Un palloncino ripieno di liquido chiamato follicolo cresce ogni mese nell’ovaio nelle prime due settimane del ciclo mestruale della donna. L’Ormone Follicolo Stimolante (FSH) rilasciato dalla ghiandola pituitaria è colui che induce il follicolo a crescere e sottopone l’uovo alla iniziale maturazione. Al momento giusto la pituitaria produce una grande quantità di un altro ormone, Ormone Luteinizzante (LH), che attraverso il suo picco induce la maturazione finale dell’uovo ed un graduale assottigliamento della parete del follicolo così che la rottura può avvenire circa 40 ore più tardi. Con rare eccezioni in un ciclo naturale un solo follicolo e quindi un solo uovo è prodotto ogni mese.
    Dopo il rilascio dell’uovo, il follicolo diventa corpo luteo che secerne progesterone il quale aiuta l’utero a prepararsi per il successivo impianto
    dell’embrione. Un follicolo anormale di solito produrrà dopo l’ovulazione un corpo luteo di cattiva qualità e ciò può influire negativamente sulla capacità dell’embrione di impiantarsi in utero. 
  3. Disfunzioni spermatiche: In circa il 30% delle coppie una riduzione del numero degli spermatozoi o della loro funzionalità è il fattore principale coinvolto nella loro infertilità. Per un altro 30% è un fattore contribuente. Le abitudini di vita di alcuni uomini possono ridurre la loro produzione di sperma; esposizione al fumo (sigarette, marijuana, smog) abuso di alcool, radiofrequenze, pesticidi e stress sono direttamente collegati alla riduzione del numero degli spermatozoi e della loro motilità. In molti uomini tuttavia non è possibile riconoscere cause di riduzione della loro fertilità. 
  4. Anormalità delle tube di Falloppio: Le tube di Falloppio devono raccogliere l’uovo appena prodotto e allo stesso tempo devono assistere lo sperma che arriva nuotando dalla direzione opposta così che possano incontrarsi. La tuba di Falloppio è pertanto molto più di un semplice condotto, è un organo molto delicato ripieno di un liquido nutriente sia per l’ uovo che per gli spermatozoi. Se le tube sono ostruite o se il tessuto altamente specializzato che produce il liquido nutriente è danneggiato da infezioni, il concepimento non avverrà. 
  5. Endometriosi: Questa è una condizione dove alcune delle cellule della parete interna dell’utero (endometrio) si impiantano sulle ovaie, sull’utero o in atre zone della pelvi. In queste zone cresceranno nel corso dei mesi e degli anni piccole aree di endometrio che possono rimanere tali o successivamente produrre localmente un piccolo flusso mestruale dando origine a delle formazioni saccate che contengono sangue mestruale chiamate cisti endometriosiche. L’ 1-10% di donne fertili apparentemente normali sono affette da endometriosi, mentre il 20-40% di donne infertili è affetta da endometriosi. Pertanto l’endometriosi è chiaramente associata con l’infertilità. Recenti studi, sotto forma di tre ricerche cliniche ben controllate, hanno dimostrato che rimuovendo semplicemente le aree endometriosiche la fertilità non aumenta. Dopo diagnosi laparoscopica le percentuali di gravidanza erano le stesse in donne non trattate rispetto a quelle che si erano sottoposte ad escissione laser, chirurgica, cauterizzazione o a terapia medica! 
  6. Fattori uterini: Nella maggior parte delle donne l’utero mantiene la sua fertilità potenziale per molti anni dopo la post-menopausa. Questo è stato ampiamente dimostrato negli anni recenti dalle donne che hanno partorito all’età di 50 ed anche 60 anni dopo un programma di ovodonazione. Tuttavia problemi uterini possono sviluppare in una minoranza di donne (<2%). Il più comune di questi problemi sono i fibromi, numerosi, grandi o strategicamente collocati. I fibromi o leiomiomi sono tumori benigni della parete muscolare e sono abbastanza comuni; sono presenti in oltre il 40% delle donne che hanno compiuto i 50 anni. Fortunatamente soltanto in una piccola percentuale essi influenzano la fertilità. 
  7. Aborti ripetuti: Molte coppie non hanno difficoltà ad ottenere la gravidanza ma vanno incontro ad aborti ripetuti, quasi sempre nelle prime 12 settimane. Sono state chiaramente evidenziate cause che determinano gli aborti ripetuti tra cui; problemi cromosomici, tessuto cicatriziale all’interno dell’utero, alcuni tipi di infezione, squilibri ormonali e anormalità nei fattori della coagulazione del sangue.